A maggio 2024 il CNA ha pubblicato il risultato di un’indagine svolta a fine 2023 sull’importanza dell’economia circolare nelle imprese.
Ma facciamo un passo indietro, cosa significa ECONOMIA CIRCOLARE? L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
Nell’Unione europea si producono ogni anno più di 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti. L’UE sta aggiornando la legislazione sulla gestione dei rifiuti per promuovere la transizione verso un’economia circolare, in alternativa all’attuale modello economico lineare.
Quindi capiamo perché è utile che le nostre aziende adottino il modello di economia circolare.
Grazie all’economia circolare si estende il ciclo di vita dei prodotti, così da ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile con il riciclo. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.
In base all’indagine tenutasi dal CNA, il 65% degli intervistati mette in atto pratiche di economia circolare nella propria azienda. Ma vediamo assieme cosa realmente fanno per attuarla.
Quasi il 70% utilizza materiali riciclati; il 64% ha ridotto gli imballaggi ; il 53% ha fatto interventi per migliorare la durabilità/riparabilità del prodotto; il 44% reimpiega gli scarti aziendali come sottoprodotti; il 32% Realizza prodotti con materiali riciclati; il 32% ha riconvertito la produzione per ridurre il consumo di risorse; il 24% autoproduce energia rinnovabile; il 20% ha riprogettato i prodotti per renderli riciclabili.
I maggiori benefici riscontrati con l’attuazione delle misure di economia circolare per gli imprenditori intervistati sono: la Riduzione dell’impatto ambientale dell’impresa (70%); Riduzione dei costi (61%); Maggiore efficienza operativa (36%); Impulso complessivo dell’innovazione nell’impresa (34%).
Ci sono anche dei fattori di ostacolo, con maggior frequenza c’è la complessità della burocrazia, l’assenza di strutture di supporto al passaggio all’economia circolare, la mancanza di incentivi o agevolazioni.
Ma le aziende come hanno scoperto l’economia circolare? La metà degli intervistati ha conosciuto in maniera approfondita l’economia circolare grazie all’esperienza maturata in azienda, mentre il restante attraverso alle iniziative formative.
Dall’indagine risulta difficile misurare e comunicare i risultati, la difficoltà nell’adozione degli indicatori di economia circolare sono la limitata applicabilità degli indicatori nella valutazione dei risultati e la poca conoscenza degli indicatori stessi.
Le misure più importanti per facilitare interventi di economia circolare nelle aziende sono in egual modo il sostegno degli investimenti in ottica circolare, un mercato maggiormente orientato verso l’acquisto di beni sostenibili, un quadro normativo che renda più semplice applicare la circolarità in azienda.
In conclusione possiamo dire che le aziende devono ricordare bene le 3 R RIDURRE- RIUSARE – RICICLARE così possiamo contribuire ad un miglioramento della qualità della nostra terra.
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